Immaginate di essere in un viaggio epico attraverso i paesaggi mozzafiato e impegnativi del Tibet, diretti verso il maestoso Monte Everest. Ora, immaginate di compiere questo viaggio a bordo di un’auto elettrica all’avanguardia, nota per la sua tecnologia e le emissioni zero. Sembra perfetto, vero? Ma cosa succede quando la promessa dell’elettrificazione si scontra con la dura realtà della mancanza di infrastrutture in luoghi remoti?
Questo è esattamente il dilemma affrontato da un coraggioso proprietario di una Tesla Model Y in Cina. La soluzione che ha trovato è tanto inaspettata quanto ingegnosa, e ci fa riflettere profondamente sul momento attuale della transizione energetica nel mondo.
Perché qualcuno farebbe questo con una Tesla Model Y?
La ragione è semplice e complessa allo stesso tempo: la cronica mancanza di punti di ricarica per veicoli elettrici al di fuori dei grandi centri urbani. Sebbene Tesla abbia una rete impressionante di Supercharger, questa non copre ancora vaste aree del pianeta, specialmente zone rurali e montuose come il Tibet.
L’ansia da autonomia, il famoso “range anxiety”, diventa un mostro reale quando sei a centinaia di chilometri dalla civiltà più vicina e la tua batteria sta per scaricarsi. È un contrasto evidente rispetto all’idea di libertà totale che i veicoli elettrici promettono.
Come funziona questa “soluzione improvvisata ma sofisticata”?
Il piano del proprietario, noto sui social come @Xiaomo, è stato chiaro: ha collegato un generatore a benzina da 3 kW sul retro della sua Model Y. Non si tratta di un’installazione permanente o totalmente integrata, ma di una soluzione portatile e creativa per un bisogno urgente. Ha persino ottenuto una targa per il generatore, assicurandosi che il suo congegno fosse “regolarizzato” per la strada.
Il generatore, acquistato per circa 390 dollari USA, non è un motore potente. Il suo scopo è solo fornire una carica lenta e costante per estendere l’autonomia quando non ci sono punti di ricarica disponibili. In sostanza, trasforma l’auto elettrica in una sorta di ibrido con estensione di autonomia, utilizzando una tecnologia che la stessa Tesla ha scelto di non adottare nei suoi modelli.
Curiosamente, l’idea di aggiungere motori a combustione a auto elettriche non è nuova. Esistono registrazioni di altre modifiche, persino con motori diesel, su modelli come il Model S, che mostrano come la necessità di superare i limiti delle infrastrutture possa portare a soluzioni piuttosto eterodosse nel mondo dell’automotive. Mentre modelli come l’Honda Stepwagon HEV 2025 nascono già con un sistema ibrido, adattare un generatore è un passo ulteriore.
Vale la pena? Analisi di costi ed efficienza
In termini puramente economici per l’uso quotidiano, la risposta è no. Il generatore da 3 kW aggiunge circa 19 km di autonomia (12 miglia) per ogni ora di funzionamento. Il costo della benzina per generare questa energia è di circa 0,22 dollari USA per miglio (circa 0,14 € per 1,6 km), decisamente più caro che ricaricare da una rete elettrica convenzionale in Cina.
Tuttavia, in una situazione d’emergenza in una zona remota, dove l’alternativa è rimanere fermi, questo costo diventa irrilevante. È il prezzo della mobilità e della tranquillità in uno scenario dove l’infrastruttura ideale non esiste. Anche in altitudini elevate, come i 5.300 metri della piattaforma di osservazione dell’Everest, il piccolo generatore è riuscito a fornire i suoi 3 kW, dimostrandosi un’insospettata ancora di salvezza.
Questa modifica ci fa riflettere sul futuro della mobilità. Sebbene l’attenzione sia sui veicoli elettrici puri, forse soluzioni con estensione di autonomia, come quelle viste in alcuni ibridi plug-in o addirittura in concetti più “avventurosi” come la Toyota C-HR EV 2026, potrebbero essere più adatte a realtà dove la rete di ricarica non è ancora matura.
Cosa ci dice questo sulla transizione verso i VE?
Il caso di @Xiaomo è un potente simbolo del divario che ancora esiste tra l’ambizione globale per i veicoli elettrici e la realtà delle infrastrutture di supporto. La promessa di un futuro 100% elettrico è entusiasmante, e modelli di alta performance come la Mercedes-AMG GT 63 S E Performance mostrano il potenziale dell’elettrificazione, ma la praticità rimane un ostacolo fuori dai grandi centri urbani. È ironico che, per esplorare la libertà promessa dai VE, in certe circostanze si debba ricorrere al buon vecchio motore a combustione.
Finché la rete di ricarica non si espanderà massicciamente per coprire ogni angolo, soluzioni creative e a volte controverse come questa potranno continuare a sorgere. Questo rafforza l’idea che la transizione energetica è un processo complesso, con sfide pratiche che devono essere superate con più della semplice tecnologia dei veicoli. Il dibattito sul fine dei motori a combustione, come vediamo in mercati come quello giapponese con la fine del motore a combustione per la Corolla, è reale, ma le infrastrutture devono seguirne il passo.
Fatti chiave dell’adattamento:
- Proprietario: @Xiaomo (Cina).
- Veicolo: Tesla Model Y.
- Motivo: Mancanza di infrastrutture di ricarica in Tibet.
- Soluzione: Adattamento di un generatore a benzina sul retro.
- Costo del Generatore: Circa 390 USD.
- Potenza del Generatore: 3 kW (funziona bene anche ad alta quota).
- Autonomia Aggiuntiva: Circa 19 km per ogni ora di funzionamento.
- Costo per Miglio (Benzina): Circa 0,22 USD.
- Legalità: Il generatore ha ricevuto una targa di omologazione.
Domande frequenti sull’adattamento:
- È sicuro utilizzare un generatore a benzina sul retro di un’auto elettrica?
Non è l’ideale. Ci sono rischi legati ai gas di scarico, vibrazioni e sicurezza dell’installazione. È una soluzione d’emergenza, non qualcosa per un uso continuativo. - Questo trasforma la Tesla in un ibrido vero e proprio?
Tecnicamente no. Un ibrido ha un sistema integrato di motore a combustione ed elettrico per la propulsione. Questo è soltanto un “range extender” improvvisato che ricarica la batteria. - Tesla offre range extender?
No, Tesla si concentra sulla propria rete di ricarica rapida e sull’efficienza dei veicoli. Non offre soluzioni ibride o range extender di fabbrica. - Perché non usare un’auto a benzina o ibrida nativa per questo viaggio?
La scelta del veicolo originale potrebbe essere basata su altri fattori (uso quotidiano, preferenze, tecnologia). L’adattamento nasce dalla necessità di usare il veicolo già posseduto in uno scenario non pianificato dalle infrastrutture. - Questo adattamento è legale in altri paesi?
Varie molto. La legalità dipende dalle leggi del traffico e ambientali di ciascun paese o regione. La targa in Tibet suggerisce un tentativo di regolarizzazione locale.
Il caso della Tesla Model Y in Tibet è affascinante. Mostra la creatività umana di fronte a ostacoli tecnologici, ma fa anche luce sulle sfide reali della transizione verso la mobilità elettrica. Mentre sogniamo un futuro totalmente elettrico, la realtà delle infrastrutture può richiedere soluzioni insolite e, sì, un po’ ironiche, come questo “rimedio” a benzina. È un promemoria che il cammino verso l’elettrificazione completa ha ancora molti chilometri da percorrere, specialmente fuori dalle strade più battute.
E voi, cosa ne pensate di questa soluzione creativa (o disperata) alla mancanza di infrastrutture? Lasciate il vostro commento qui sotto!
Author: Fabio Isidoro
Fabio Isidoro è il fondatore e direttore editoriale di Canal Carro, dove scrive sull'universo automobilistico dal 2022. Appassionato di auto e tecnologia, ha iniziato il suo percorso sul portale HospedandoSites e oggi si dedica alla creazione di contenuti tecnici e analisi complete su veicoli nazionali e internazionali. 📩 Contatto: contato@canalcarro.net.br